
DJI Robomaster S1 – Il dubbio
Immaginiamo di essere un’azienda che voglia progettare un vero robot da guerra, una sorta di mini carro armato che non necessita di equipaggio.
Ovviamente dopo l’ideazione e la realizzazione del prototipo bisognerebbe testare e sviluppare il software di controllo. Ciò richiederebbe anni e tantissime risorse!
E se invece lo dessimo in pasto al mondo? basterebbe produrre una versione “giocattolo” dotato un certo numero di sensori e una cpu adeguata, vendendone qualche milione dovremmo solo aspettare che il mondo intero contribuisca allo sviluppo del software e al collaudo dello stesso.
Se l’idea di spingere i clienti a programmare e usare i loro robot fosse solo la maschera dietro la quale si nasconde qualcosa di più “serio”?
La presentazione del DJI RoboMaster S1 ha suscitato tantissimo interesse e curiosità, DJI leader nel settore dei droni adesso si addentra nell’ambito dei droni terrestri e dello sviluppo dell’intelligenza artificiale.
Lo scopo dichiarato del RoboMaster S1 è spingere i giovanissimi alla programmazione attraverso battaglie di robot che sparano palline in gel e riescono a scansionare oggetti e figure al fine di ricaricare energia e acquisire abilità.
Molti credono che DJI abbia intrapreso la strada dei droni terrestri per rendere più redditizia l’idea dietro la RoboMasters Competition, un evento molto seguito in oriente che organizza lotte tra robot progettati e realizzati da studenti.
RoboMasters Competition non è poi così famosa nel resto del mondo da giustificare i costi di produzione di un giocattolo del genere. Tralaltro la peculiarità dell’evento è proprio la realizzazione di modelli unici che combattono tra di loro e non l’omologazione ad un unico tipo di robot la cui differenza starebbe solo nella programmazione.
Quindi l’unico scopo sarebbe sviluppare la programmazione….